IL CHAKRA DEL CLOUD E IL LIBRO DEI TAROCCHI
Ieri sera, 31 marzo (io ho un afflato con il 31), mi si è aperto l’ottavo chakra, quello più su del settimo, chiamato da un’amica bolognese “Il chakra del cloud”.
In effetti, tutto si è mosso dentro di me curiosando su Instagram: vidi “I Tarocchi“, il libro di Oswald Wirth che segnò in modo indelebile il mio percorso nella magia delle carte come conoscenza di Se e dei tre tempi: passato, presente, futuro.
Ricevetti questo libro da un’altra amica bolognese, in cambio di un libretto sui I ching acquistato a Mexico City in una libreria italiana. Eravamo nella valle peruviana del fiume Urubamba, chiamata “Valle Sagrada”, a qualche chilometro da Cuzco, dove brujas e brujos, giovani ventenni arrivati da tutto il mondo, ci riunivamo per meditare, digiunare, leggere i tarocchi o mani a noi e ai locali.
Questa esperienza di 40 e più anni fa, mi venne di colpo al cuore e alla mente guardando quel libro sul cloud. E’ dal Cloud che in moltissimi attingiamo informazioni, ci formiamo opinioni, prendiamo posizione e cerchiamo di convincere gli altri della nostra verità o promuoviamo le nostre esperienze ed emozioni.
Oggi, primo aprile, in armonia coi pianeti nel primo segno dello Zodiaco, l’ARIETE, all’improvviso arriva il sole nella vita di molti. Il sole è in astrologia la consapevolezza, nei tarocchi è la dimensione di fratellanza e sorellanza, rappresenta il momento in cui puntiamo sulla RICONCILIAZIONE con noi stessi prima di tutto, il resto sarà poi semplice.
L’OTTAVO CHAKRA E I TAROCCHI