Aumentano in modo considerevole messaggi che parlano dell’Era dell’acquario dopo un lungo periodo di meditativo silenzio. Cosa dicevamo allora, cosa dicono oggi. Opinioni a confronto.
Noi, figli dei fiori, abbiamo praticato il collettivo e il “mettere insieme” che poco ha a che fare con la condivisone telematica, i Like, e le discussioni sui social. Mettere insieme o condividere significava mangiare, dormire, creare, suonare, mantenerci economicamente e fare tutto il resto all’interno di un nutrito gruppo di amici. Condividevamo sogni, idee politiche, vita quotidiana, ideali. Questo modo di agire potrebbe essere stato il primo segnale di una nuova Era, quella dell’Acquario che ha come temi l’amicizia, la trasmissione di idee originali e innovative, le comuni e la comunicazione su larghissima scala oltre ad astuzie di ogni tipo per affrontare “indirettamente” i problemi e i “nemici”: più da cavallo di Troia che da eroi come Gesù Cristo.
Anche Buddha, come Gesù, appartiene all’era dei Pesci la cui tendenza è agire nei momenti difficili con la fede e i miracoli oppure sacrificandosi per “gli altri”, altri intesi in senso lato e non una particolare persona o idea.
Oggi si parla molto di meditazione e di yoga, di esercizi respiratori e di reiki. Può darsi che siano nuove tecniche, ma sanno molto di antico, di “isolamento” all’interno del gruppo, e anche se c’è il “toccarsi” e “inviarsi energie”, ritengo che siano tecniche di passaggio verso un nuovo modo di intendere la connessione con il cosmo e il microcosmo dentro noi.
E’ tipico del segno dell’ACQUARIO comunicare ma soprattutto FARE CON LE PROPRIE MANI.
Chiunque abbia studiato un po’ di astrologia medica, sa che le giunture polsi e caviglie sono i punti deboli del segno e l’elemento ARIA, in particolare acquario e gemelli, hanno a che fare con la comunicazione e le dita.
La giuntura è anche connessione, ponte che unisce due parti distinte, e deve rimanere adattabile e mobile perché ci sia passaggio di energia e quindi movimento.
Collegando i dati, comunicazione mano, abbiamo la digitazione, mezzo principale con cui comunichiamo, vendiamo e compriamo, spendiamo e incassiamo. (Gli acquari si trovano spesso in luoghi dove maneggiano molti soldi, ma di altri. Gli scivolano dalle dita, la dematerializzazione è tipica del segno che ama fare giochi di prestigio che stupiscono e incantano).
Non è un caso se in questi ultimi decenni si sono fatti grandi studi tecnologici (e la tecnologia è acquariana) per creare mani artificiali, robot con vari scopi, strumenti medicali a base di laser, luce, vibrazioni, onde di energia impalpabile ma potente. Progresso, innovazione, anticonformismo, stupore, ingegno, rivoluzione: tutti termini che riconducono al pianeta dell’Acquario: URANO e come dico spesso, Urano ti dà una mano, un aiuto concreto, ma poi tocca a ciascuno farne uso perché la soluzione richiede quasi sempre, se non sempre, la manutenzione e necessita cambio nel modo di agire quotidiano. Niente, nell’era dell’acquario, è dato per fede e finito lì, richiede sempre un intervento personale anche perché stiamo diventando tutti sempre più esigenti e vogliamo distinguerci, creare profili diversi, seguire ma aggiungerci quel pizzico di follia personale che ci fa sentire liberi.
L’acquario è simbolo della alchimia, della trasformazione dei vili metalli in oro, perché i metalli sono duttili e l’oro da raggiungere è invece stabile nel senso di incorruttibile, eterno, bene durevole.
Partendo dal duttile periodo Pesci segno mobile si può raggiungere una fissità sicurezza stabilità tipica dei segni fissi, di cui l’acquario fa parte insieme allo scorpione, il toro e il leone.
La meditazione e le tecniche tantriche o kundalini hanno relazione con il corpo fisico e la respirazione. L’acquario non è così attaccato o interessato al corpo fisico: lo trascende, lo considera un mezzo e non un punto di arrivo. Non si formalizza sul maschile e il femminile, è aperto all’androgino, al cambiamento di sesso, rispetta i desideri, e i bisogni altrui perché alla base del pensiero acquariano c’è l’idea chiara, precisa, inscindibile di LIBERTA’ e INDIVIDUALITA’. Non c’è nessuno da salvare né da condannare, non chiede rispetto ma intelligenza e legami con la realtà presente. Questi legami non sono assolutamente catene dovute alla ignoranza cioè mancanza di conoscenza. Anche la burocrazia, per l’Acquario, è un modo per tenere ordine e favorire l’uguaglianza, non per uccidere la fantasia o impedire l’azione.
L’acquario non si pone il problema di cosa è giusto o non è giusto in astratto, sta sul presente, sul pezzo come si dice, attualizza sempre e vive nel presente.
Andremo sempre meno verso “pan per focaccia”, rispondendo invece a tono, “pan per pane e focaccia per focaccia”. Non chiede risarcimenti dopo, pareggia i conti subito. Non c’è possibilità di rimediare e pentirsi come nell’era dei pesci, perché dalla barca si può scendere ma dall’aereo acquario no. A meno che… nell’era dell’acquario le sorprese non mancheranno mai e il finto sarà più convincente del reale, ma siccome nessuno abboccherà perché non siamo più nell’Era dei Pesci, è chiaro che proveremo a fare cosa ci dicono di fare, ma se non otteniamo risultati voluti e preventivati, cambieremo tattica e arriveremo all’obbiettivo con mezzi personali e modi non tradizionali.
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